Gli spazi naturali sono stati totalmente sottomessi all’uomo, le specie viventi e la biodiversità si sono drasticamente ridotte.
Per ricostruire l’equilibrio impietosamente stravolto, riteniamo necessario creare le condizioni per una Terra divisa equamente tra aree dedicate agli esseri umani e alle specie domestiche, aree in cui gli esseri umani convivano in armonia con le specie selvatiche e, infine, aree in cui la Natura è sovrana e intoccabile.
Collaboriamo con partner e Centri di Ricerca internazionali che contribuiscono alla diffusione di un nuovo sistema di metrica per la misurazione degli impatti dell’uomo sulla biodiversità (biodiversity footprint), con l’obiettivo di arrivare ad incidere sulla trasformazione degli attuali modelli di impresa e dei comportamenti individuali.
A gennaio 2021 abbiamo infatti aderito al Business for Biodiversity Club (B4B+ Club), un network internazionale promosso dal Centro di Ricerca francese CDC Biodiversité, che riunisce una trentina di aziende leader in vari settori direttamente impegnate nella tutela della biodiversità e dei suoi habitat.
In quest’ottica, ci si è anche impegnati a far evolvere la ricerca scientifica in ambito marino e terrestre, finanziando sistemi di misurazione dell’impatto dell’overfishing (sulla biodiversità marina) nonché uno studio internazionale (tramite Almo Nature), che rappresenta una prima mondiale, relativo all’impatto globale dell’industria del pet food sulla biodiversità.
Nel prossimo decennio, destineremo a tale attività un budget di spesa complessivo di circa € 1.500.000.
Questa è la
Reintegration Economy
Tutto ciò che hai letto in questa pagina è reso possibile dalla Reintegration Economy. Un modello economico nuovo: prevede che la proprietà e il 100% dei ricavi di un’azienda (da cui sottrarre i costi, gli investimenti e le tasse) non siano un beneficio per pochi ma a disposizione di tutte le specie viventi e della loro casa comune che è il Pianeta.
Questa azienda è Almo Nature, 100% proprietà della Fondazione Capellino.
