Araguaia Biodiversity Corridor - The Black Jaguar project

Il contesto

La Foresta Amazzonica: un tesoro in pericolo

La foresta amazzonica, la più grande foresta pluviale del mondo, è un tesoro di biodiversità e cultura, il polmone verde del Pianeta. Tuttavia, la deforestazione continua a minacciare questo ecosistema prezioso, rischiando di portarla al punto di non ritorno. In 10 anni si sono deforestati 30 milioni di ettari di foresta, pari alla superficie dell’Italia.

I dati recenti Istituto Nazionale di Ricerca Spaziale del Brasile (INPE), hanno evidenziato un rallentamento dei ritmi di deforestazione:

-515.300 ettari sono stati disboscati nel 2023, in calo rispetto a 1.027.800 ettari nel 2022, con una diminuzione dei ritmi di deforestazione del 50% rispetto all’anno precedente;

-nel 2024, la deforestazione ha continuato a diminuire, con una riduzione del 55% nel periodo da agosto 2023 ad aprile 2024 rispetto ai precedenti 12 mesi. Questo è stato il tasso di deforestazione più basso degli ultimi dieci anni, il cui Annus horribilis è stato il 2019 con ben 12 milioni di ettari di foresta andati in fumo.

Tali recenti progressi sono incoraggianti, ma la deforestazione rimane una questione urgente e critica per la conservazione dell’Amazzonia. Gli studi indicano che se la regione perde più del 25-30% della sua copertura forestale originale, si raggiungerà un punto di non ritorno, trasformandosi in un ecosistema simile alla savana africana. Siamo al 18-20% di foresta ormai scomparsa…

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Agricoltura intensiva: un doppio taglio

L’agricoltura intensiva è una delle principali cause di deforestazione in Amazzonia, con impatto significativo sul suolo.

Nel 2024, si sono visti sforzi per mitigare questo impatto, con la promozione di strategie per un’agricoltura più sostenibile. Nonostante queste iniziative, la sfida di bilanciare la produzione agricola con la conservazione dell’ambiente rimane. La perdita di foresta amazzonica continua ad essere una questione urgente, con gravi implicazioni per la biodiversità e il clima globale.

Inoltre, l’amministrazione del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, che ha preso il posto di Jair Bolsonaro nel gennaio 2023, potrebbe aver contribuito al recente calo della deforestazione. Lula ha promesso di combattere la deforestazione, sostenere l’agricoltura sostenibile e riformare il codice fiscale del Brasile per promuovere un’agenda verde.

Nonostante questi progressi, la foresta amazzonica rimane di fronte a sfide enormi, con uno studio che prevede un potenziale collasso entro il 2050 a causa del cambiamento climatico e della deforestazione.

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Il progetto Black Jaguar

 

Il progetto Black Jaguar ha l'obiettivo di realizzare un grande corridoio ecologico in Brasile lungo 2.600 km nel bacino idrografico del fiume Araguaia, per collegare la foresta pluviale amazzonica e la savana del Cerrado. ll corridoio di biodiversità dell'Araguaia aspira a diventare uno dei corridoi naturali tra i più lunghi del pianeta e il più grande progetto di rinaturalizzazione del Sud America.

Il ruolo di Fondazione Capellino

Fondazione Capellino nel corso del 2023, dopo un assessment dei principali progetti di riforestazione in Brasile, ha preso la decisione di sostenere il progetto Black Jaguar affiancandosi all’Instituto Black Jaguar (una fondazione di diritto Brasiliano) non come sterile sponsor di progetto, ma come un co-leader che assicura - oltre al supporto delle attività di campo – in primis la trasparenza dell’operato, oltre che il controllo, la raccolta dei dati, e soprattutto un ruolo di responsabilità per garantire che gli ambiziosi obiettivi nel medio e lungo termine siano concretamente realizzabili.

Fondazione Capellino si è fatta carico dal 1° luglio 2023 sino a oggi di garantire a proprie spese tutte le attività di verifica della correttezza e della trasparenza delle operazioni condotte da Instituto Black Jaguar.

Per approfondire l’accordo stipulato con Instituto Black Jaguar e gli impegni presi da Fondazione Capellino per ricoprire un ruolo di garante della trasparenza del progetto si veda Il nostro contratto:

Commissione di controllo

 

A partire dal 1° luglio 2023 Fondazione Capellino ha nominato una Commissione di Controllo indipendente composta da professionisti brasiliani (un avvocato, una ingegnera ambientale esperta di biodiversità, una consulente fiscale e contabile) per verificare l'efficacia delle azioni in corso. Alla Commissione è stato dato il compito di monitorare le operazioni effettuate sul campo e verificare la correttezza formale dell’attività (fiscale, finanziaria, legale, etc.) oltre che l’implementazione concreta del piano e delle tecniche di restoration adottate.

È stato richiesto a Black Jaguar che la Commissione avesse pieno accesso a tutte le informazioni di progetto ed effettua sopralluoghi nelle aree di intervento per monitorare il completamento delle attività.

 

L'attività di monitoraggio 

 

Dopo una prima fase di verifica documentale svolta dalla Commissione tra luglio e ottobre 2023, a novembre 2023 siamo andati noi stessi di Fondazione Capellino in sopralluogo con la Commissione di Controllo nelle aree delle operazioni di riforestazione e abbiamo trovato un progetto ancora parzialmente inefficiente.

L’organizzazione del lavoro sul campo, l’attività segmentata in piccoli lotti concessi dagli agricoltori, l’investimento in un vivaio stabile e i notevoli costi logistici impongono una revisione radicale del progetto. In questi termini oggi la creazione di un corridoio della biodiversità lungo i 2.600 km del fiume Araguaia è solo un’ipotesi ambiziosa, e non corrisponde a un obiettivo raggiungibile, non solo per una questione di mezzi finanziari disponibili, ma per l’impossibilità progettuale di creare un corridoio ecologicamente continuo anche lungo un breve tratto del fiume. La narrativa del progetto del <<Corridoio della Biodiversità dell'Araguaia – 2.600 km di lunghezza e 40 km di larghezza>> dovrebbe dunque essere modificata per renderla più obiettiva rispetto a ciò che viene effettivamente realizzato e al modo in cui il progetto viene effettivamente condotto nel territorio individuato.

Inoltre, dopo 6 mesi di attività da parte della Commissione di Controllo, Instituto Black Jaguar non è stato in grado di illustrare chiaramente come sia verificabile in maniera precisa ed inconfutabile il numero di alberi piantato e come tracci esattamente tali informazioni. La stessa incertezza vale anche per la valutazione del numero totale di ettari ripristinati.

Qui il testo della lettera ufficiale presentata a dicembre 2023 a Black Jaguar a conclusione del nostro primo assessment:

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I prossimi passi

 

Dal 1° gennaio 2024, di fronte ai rilievi della Commissione di Controllo sopra menzionati abbiamo dovuto sospendere la nostra contribuzione in attesa di una ridefinizione puntuale delle attività di progetto, cui la Fondazione sta lavorando attivamente, sul piano sia politico sia tecnico, anche con l'appoggio del governo brasiliano nella persona della Ministra dell’Ambiente Marina Silva (che abbiamo incontrato lo scorso novembre 2023).

La Fondazione Capellino è intenzionata a portare delle proposte di revisione e modifica del progetto a Instituto Black Jaguar affinché – anche attraverso iniziative legislative – si possa dare concretezza e coerenza all’ambizione progettuale di riportare la biodiversità lungo il Rio Araguaia. IN ogni caso la Fondazione non abdica al proprio ruolo contrattualmente preso di garante della trasparenza del progetto, e continuerà a rendicontare sul proprio sito e su quello di Black Jaguar l’evoluzione del progetto.

I nostri partner

Instituto Black Jaguar è un'organizzazione senza scopo di lucro di diritto brasiliano, che lavora per il rimboschimento della foresta pluviale amazzonica e della savana del Cerrado, in Brasile. 

 

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Dati di progetto

 

cal

DURATA

2023/2025

invest

NOSTRO INVESTIMENTO

La contribuzione ipotizzata da Fondazione Capellino è pari a 2,2Ml€ in 2 anni oltre ai costi di funzionamento della Commissione di Controllo.

Dal 1° gennaio 2024 i pagamenti a BJF sono stati sospesi, in attesa di una ridefinizione puntuale delle attività di progetto, cui la Fondazione sta lavorando attivamente, sia sul piano politico che tecnico.

 

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Materiali del progetto

 

hb_ic3 Report di audit della commissione >>  available Jan-2024