Niente Giustifica la Caccia. Pier Giovanni risponde alle domande ricevute e parla di ora e del dopo
Innanzitutto, grazie alle persone che hanno firmato la petizione e a chi di loro ha letto le motivazioni contenute nell'editoriale. Di seguito, ulteriore dettaglio.
Risposta alle critiche e chiarimenti necessari
1. Lo fate per soldi
Falso.
Almo Nature è interamente di proprietà della Fondazione Capellino, classificata dall’Agenzia delle Entrate come ente commerciale senza scopo di lucro. Lo Statuto stabilisce che:
- almeno i 3/4 dei frutti del patrimonio devono essere destinati alla salvaguardia della Biodiversità;
- al massimo 1/4 dei frutti del patrimonio può essere utilizzato per garantire la continuità dell’attività (spese di funzionamento e cura del patrimonio);
- niente può essere distribuito: tutto deve essere reinvestito direttamente/indirettamente esclusivamente nella Finalità.
I conti e lo Statuto sono pubblici, disponibili sul sito, non secretati.
A differenza degli enti del Terzo Settore (RUNTS), non godiamo di alcun privilegio fiscale: paghiamo le tasse come una normale azienda pur non essendo autorizzati a distribuire profitti. Doveri, non diritti.
Non accettiamo donazioni, non chiediamo il 5xMille: i soldi che dedichiamo alle nostre cause sono solo il frutto del nostro lavoro.
2. Lo fate per marketing
Falso.
Almo Nature è una Società Benefit: Almo Nature Benefit SpA, per il 100% di proprietà della Fondazione Capellino
Dal 1° gennaio 2025, solo come società benefit, destiniamo/accantoniamo ogni anno, nei Paesi in cui operiamo, prima del dividendo, una somma pari al 10% dello stesso.
Questa somma viene ripartita in due direzioni:
- il progetto Companion for Life, dedicato alla tutela di cani e gatti;
- un fondo di solidarietà per aiutare dipendenti e lavoratori lungo tutta la nostra filiera — dalla produzione sino al commesso di un negozio che vende Almo Nature — colpiti da gravi difficoltà economiche dovute a disgrazie e non a colpa.
Inoltre, la Fondazione Capellino, cui è destinato il 100% del dividendo per obbligo dato dall'Agenzia delle Entrate, esercita direzione e coordinamento su Almo Nature.
Ciò significa che:
- Almo Nature decide in autonomia prodotti, comunicazione prodotto e strategia commerciale;
- la Fondazione definisce il posizionamento e le campagne di comunicazione, da sempre dichiarate “attiviste”, al servizio delle finalità Benefit dell’azienda e Non Profit della Fondazione.
Una marca che innova sino ad occuparsi della società in termini così espliciti non si era mai vista prima: ora c’è.
Questa è la nostra identità, questa comunichiamo. Non potremmo fare diversamente.
Niente Giustifica la Caccia prosegue con un Atto II e continuerà sino a quando servirà. Non vogliamo sostituirci né alle associazioni, né alla politica, solo stimolarle per poi passare il testimone: ci pensiamo utili perché parte di una staffetta.
L’incipit “Niente giustifica…” abbraccerà altre cause in futuro.
3. Siete immorali: siete industria del pet food, macellate animali e poi condannate la caccia
L’etica guida ogni nostra decisione, anche quando comporta inevitabili contraddizioni.
È vero: l’industria della carne — da cui deriva anche il pet food — causa sofferenza a milioni di animali. La caccia colpisce un numero inferiore di vite ma questo non cambia la natura del problema.
Un giorno forse, come esseri umani, saremo tutti vegetariani e per cani (onnivori) e gatti (strettamente carnivori) potremo utilizzare la carne coltivata.
Oggi però non siamo ancora lì.
Come Almo Nature, abbiamo scelto che i profitti generati non siano ricchezza finanziaria a vantaggio di pochi e non generino ulteriore sofferenza: nascono dall’industria della carne, ma vengono restituiti alla natura attraverso i dividendi versati alla Fondazione Capellino e alla società degli umani grazie alle attività benefit condotte da Almo Nature stessa.
Non diciamo che sia sufficiente. Ma è un passo concreto e di cambiamento significativo. Signori critici, guardatevi intorno e diteci chi fa meglio, non solo nel nostro settore ma in ogni campo economico.
Abbiamo creato un modello unico: la Reintegration Economy.
Non restiamo fermi: ci lavoriamo ogni giorno. Il fatto stesso che scriva queste righe lo testimonia.
4. Confondere pet food e caccia è scorretto
Alcune associazioni pro-caccia sostengono che, producendo pet food, non ci sia differenza tra il nostro fare economia e il loro divertimento, che origina dalla tradizione millenaria.
È un argomento estremizzato, privo di logica: l’industria del pet food non ha nulla a che fare con l’attività venatoria.
5. Reintegration Economy
Invito tutti ad approfondire questo modello economico che proponiamo e pratichiamo andando sul nostro sito.
Se adottata su larga scala, la Reintegration Economy aumenterebbe la giustizia sociale e indurrebbe un’ecologia delle menti, portando reali benefici a tutti gli esseri viventi, senza esclusioni.
6. Politica e proposta
Niente Giustifica la Caccia nasce perché il mondo venatorio, irragionevolmente, vuole ottenere ancora più diritti — oggi già enormi — e perché le associazioni e la politica hanno bisogno di una chiamata.
Compiuto il passo, vorremmo lasciare loro il testimone tornando a ciò che siamo e portando “Niente giustifica…” su altre cause anche indirettamente legate alla biodiversità.
La nostra proposta sulla caccia è:
- Moratoria di un anno. Il Parlamento bocci il nuovo Disegno di Legge 1552 e mantenga l’attuale Legge.
- Libro bianco. Nel frattempo, un gruppo di esperti con ISPRA, se accetta, elabori un Libro Bianco sullo stato della biodiversità, con particolare attenzione alla fauna selvatica. Dal Libro Bianco, nasca una nuova legge più restrittiva che non “gestisca” ma tuteli, su basi etico-scientifiche.
- Ascolto degli italiani. La nuova normativa sia fondata anche sulla sensibilità espressa nei sondaggi IPSOS e Piepoli.
Ai politici chiediamo perché continuare a essere proni, in modalità bipartisan, al mondo venatorio. I sondaggi dicono che è sbagliato. Ascoltate ciò che chiedono i cittadini: bocciate il nuovo Disegno di Legge 1552!
Alle Associazioni proponiamo di creare una piattaforma unica dell'ambientalismo e dell'animalismo che si attivi non solo per dei NO, ma per proposte concrete. Più lavoro propositivo e meno protesta. Serve studiare i dossier, elaborare proposte e poi sottoporle ai cittadini: la politica seguirà se il lavoro sarà serio.
Ai cittadini, rivolgiamo l’invito a unirsi attorno a cose semplici come la Reintegration Economy e la nascente community: costringiamo la politica ad ascoltare.
Festeggiare risultati elettorali con il 50% di affluenza non è più democrazia.
Subire la lobby del mondo della caccia non è nell’interesse nostro né dell’Italia.
Dai cacciatori vogliamo sapere: perché volete di più, quando servirebbe ragionevolmente di meno?
Fate un passo indietro, fatelo voi stessi con una proposta onesta prima che vi venga imposto dalla maggioranza dei cittadini.
7. E ora?
Alle domande abbiamo risposto.
Alle associazioni pro-caccia, che hanno spostato l’attenzione parlando di polli e tonno di origine extra-EU (il tonno per umani, come per il pet food, origina per oltre la metà extra-EU e non entra in Europa di contrabbando ma perché rispetta al dettaglio la normativa), vorremmo fare anche noi qualche domanda, ben documentata, ma darebbe luogo a una polemica sterile quanto inutile. Qui conta solo proteggere la biodiversità e respingere il tentativo di allargare i diritti della caccia già abnormi e da restringere.
I prossimi passi
- Contatteremo tutte le associazioni per creare un fronte comune e poi negoziare con la politica.
- Consulteremo i firmatari della petizione sulle grandi decisioni e sulle nuove iniziative “Niente giustifica…”.
- Stiamo lavorando a un’istruttoria per creare un gruppo di lavoro incaricato di produrre il Libro Bianco sulla biodiversità in Italia.
La Reintegration Economy Community sarà la casa in cui ci riuniremo e dialogheremo.
Torneremo presto con l’Atto III, che passerà dalla denuncia alla costruzione della prospettiva concreta.
Nel frattempo, grazie per continuare a firmare e sostenere la petizione, programma irreversibile.
Pier Giovanni Capellino